LABORATORIO 5 di Hawker e Qualiano:

COME FARE PER…
Essere liberi & professionisti. Esperienze per muoversi e promuoversi.

Prima di iniziare i due conduttori spiegano che il Laboratorio 5 non è come gli altri, che esaminano l’argomento della Giornata di studio con un approfondimento esperienziale e con analisi di casi in consulenza, ma è un appuntamento tra colleghi per parlare di professione e di strategie di lavoro.
 Per facilitare l’autoascolto sulla consapevolezza professionale i conduttori hanno proposto ai partecipanti alcune domande.


1 Domanda        COME TI SENTI come CCF
Questa domanda è finalizzata ad aiutare il Collega a rendersi conto di come si percepisce quando parla di sé come Consulente, come si considera come professionista, quale ritiene sia il suo posto nel mondo della relazione di aiuto, ed in che rapporto si considera rispetto agli altri professionisti. Chiediamo di sintetizzare il loro pensiero in una parola o due e scriverle su un pos-it .
Un pò di  tempo per pensare.
Poi viene scoperta  una lavagna a fogli dove  su un foglio appaiono DUE colonne dai titoli:  IN FORMAZIONE –  PROFESSIONISTA.
I partecipati devono  posizionare il proprio post-it in una colonna.
Pur convenendo tutti che non vi sono alternative per i Consulenti della Coppia e della Famiglia a queste due condizioni (perchè o sei in attività di fomazione per acquisire il Diploma, o sei Diplomato), qualcuno ha incollato un post-it su ogni colonna considerando che non si finisce mai di formarsi e di crescere.


2 Domanda      DOVE TI TROVI nel percorso di CCF
Riflettere sulla fase in cui ognuno si trova nel percorso formativo e professionale da allievo di Scuola a Libero professionista. Avere consapevolezza dei vari stadi di evoluzione e di cosa c’è prima e cosa c’è dopo.
Un pò di  tempo per pensare.
Poi viene scoperto il secondo foglio della lavagna, dove vi sono  QUATTRO colonne dai titoli:  ALLIEVO - TIROCINANTE - DIPLOMATO – LIBERO PROF.ta  
I partecipati sono invitati a posizionare il proprio post-it in una sola colonna


 .
3 Domanda su        COME  FAI il CCF
Indicare quale è il corrispettivo della propria attività oppure quale si crede debba essere oppure quale dovrà essere.
Invito a valutazione che l’esercizio dell’attività consulenziale è una prestazione di servizi a  terzi,  che può essere remunerata, con prestazione in danaro o altra utilità, oppure esercitata come gratuità.
Un pò di  tempo per pensare.
Poi viene scoperto  il terzo foglio della lavagna, dove appaiono  TRE colonne:  TITOLO GRATUITO – TITOLO ONEROSO - ALTRO  e invitiamo i partecipati a posizionare il proprio post-it in una colonna



4 DOMANDA        QUALI SONO LE MIE  ASPIRAZIONI
L'ultima domanda è molto intima e personale, perchè in relazione al DOVE TI TROVI ognuno dovrà pensare, senza esplicitarlo in aula,  dove è diretto nel suo percorso di Consulente e quali sono i suoi obiettivi.

Nella seconda parte del Laboratorio si entra nell’operativo con alcuni esercizi pratici, per fornire le informazioni necessarie a chi vuole intraprendere la carriera di Libero professionista e aiutarlo praticamente a mettere le mani nella materia giuridico-fiscale, che sembra difficile, me è meno complicata di quanto appare.
quindi    COME FARE PER… 
 -Iscriversi all’IVA
- scegliere i regime fiscale
- trovare il commercialista
-  promuovere l’attività professionale

Nel laboratorio abbiamo nominato anche un ‘volontario’ per redigere il resoconto giornalistico per la Rivista e il sito, e la Arianna di Bonito, che ha ricevuto il privilegio di tale incarico, ha, diligentemente e coloritamente, adempiuto a questo impegno con un resoconto chiaro e simpatico:

Già dal titolo il laboratorio suscita nei partecipanti ed in coloro che lo hanno scelto alla giornata di studio a Salerno, molte attese e aspettative in merito a chiarimenti e delucidazioni su quello che comporta avviare la professione, libera, del Consulente Familiare.
Il gruppo degli appassionati (come li hanno definiti i relatori) è composto in parte da tirocinanti ed allievi delle varie scuole per consulenti, in parte da professionisti che già svolgono il lavoro di Consulente da più o meno tempo e ancora da quelli in procinto di aprire p.iva per avviare il cammino tanto desiderato fin dalla prima iscrizione ad una delle scuole.
Il clima che si respira fin dai primi momenti è colorito e variopinto proprio come le diverse strade che hanno portato ogni persona a scegliere questo laboratorio; c’è chi chiede, chi risponde, chi descrive la propria attività, chi elenca le difficoltà incontrate e chi incoraggia gli altri ad intraprendere questa bellissima e gratificante professione che al di là del lato remunerativo ha il vantaggio, rispetto a molte altre, di mettere in relazione autentica le persone, che desiderano realizzare obiettivi concreti o essere sorretti in un momento di difficoltà da un professionista socio-educativo come il Consulente Familiare.
Di strada per concretizzare questa scelta lavorativa c’è n’è tanta da fare..
si capisce dall’eterogeneità del gruppo del laboratorio, formato da persone che stanno ancora seguendo la scuola come allievi, da diplomati che si apprestano a svolgere il tirocinio e da professionisti che hanno un loro studio, che prestano servizio per varie strutture e da coloro che fanno questo mestiere a titolo gratuito in associazioni di volontariato.
E’ sorprendente come in 60 anni la professione del Consulente Familiare abbia aperto le porte a molti diplomati e laureati che hanno colto il senso di questo mestiere, hanno valorizzato il loro potenziale allargando il punto di vista e modificando schemi mentali e concettuali fino a capire che non si fa consulenze per mestiere ma “si è” consulenti per vocazione e attitudine.
Durante la giornata di vita quotidiana, fuori dall’ambiente lavorativo, come molti dei partecipanti hanno enunciato, il Consulente si trova a svolgere altre professioni contemporaneamente e a capire che il modo di relazionarsi all’altro, con empatia e accoglienza, con non giudizio e apertura al “diverso da me” per cultura, etnia, religione o partito politico esula dal mero “io ti giudico perché ho le capacità di un  professionista”, ma è strettamente associato ad un modo di essere della persona libera e professionista che va al di là del semplice guadagno economico.
E’ la Relazione che diventa Vita in ogni ambito essa si manifesti.
Che sia con il partner, in famiglia, a scuola o sul posto di lavoro, il Consulente opera con la capacità di mettersi al posto dell’altro, aperto e pronto al cambiamento che ogni giorno la vita può richiedere.
E questo è un aspetto direi unico della nostra professione.
Gli esercizi proposti nelle due parti del laboratorio, mostrano la varietà di pensieri e di caratteristiche che contraddistinguono ogni partecipante. Possiamo osservare come alcuni, abbiano bene in mente cosa voglia dire avviare un percorso da libero professionista nel settore della consulenza e come altri, abbiano ancora perplessità e dubbi su quali siano i passi da fare e i punti più importanti dai quali partire.
L’argomento che ha suscitato maggiore interesse è stato l’apertura della fatidica partita iva. “Quale regime adottare? Beneficiare dell’aiuto di un commercialista esperto o fare la domanda da soli all’Agenzia delle entrate, facendo riferimento al link proposto dal sito A.I.C.C. e F? Quali sono le spese da affrontare per l’apertura di una p.iva?”..
Sono solo alcune delle domande che sono state poste.
Per svolgere meglio il lavoro e rispondere ai molti quesiti i relatori hanno proposto ai partecipanti di suddividersi in gruppi misti, composti da allievi, tirocinanti, diplomati e professionisti. E’ stata una bella idea! Perché proprio la diversità di situazione presente e soggettiva ha messo in luce dinamiche di comunicazione e relazioni molto interessanti. C’è stata la condivisione di molte esperienze interessanti ed è nato un bellissimo incontro tra il desiderio e l’entusiasmo degli aspiranti professionisti e l’esperienza maturata dei consulenti già operativi in studi o strutture.
Il clima è stato di grande passione e coinvolgimento per una professione che esalta e promuove la relazione con l’altro, la capacità di valorizzare risorse interne e potenzialità in un processo di crescita costante.
 E’ stato un laboratorio ricco di idee, progetti e proposte che hanno maturato la consapevolezza di essere professionisti in viaggio ed in continua formazione sicuramente, ma coscienti dell’importanza di un lavoro che ha bisogno di impegno e dedizione continua.
La competenza e la chiarezza espositiva dei relatori ha reso tutto all’altezza delle aspettative dei partecipanti  e l’esercizio finale, la richiesta da parte della Sara  per aiutarla a promuovere la propria attività di Consulente Familiare e  di proporle  delle idee, ha portato alla luce l’intraprendenza e la voglia di capire meglio un mondo digitale sempre più presente in ogni ambito di vita e nella società moderna.
Sicuramente questo laboratorio ha aperto gli occhi su una professione importante e molto delicata come quella del Consulente Familiare; ma ancor di più ha reso consapevole ogni partecipante che non serve avere un albo o un ordine che riconosca la professione per essere professionisti a tutti gli effetti ma occorre formarsi, studiare e valorizzare la propria capacità di essere in Relazione con l’altro per offrire un lavoro socio-educativo sempre più qualificato e aggiornato in una società che corre veloce! E.. come dice Maurizio Qualiano.. a noi Consulenti Familiari, professionisti, appassionati e liberi, spetta il compito di percorrere veloci le mille strade che la vita e il mondo del lavoro ,ogni giorno, ci propongono!
Io da Consulente Familiare, professionista e libera, ringrazio Maurizio e Sara per la loro esperienza, competenza e capacità di ascolto che hanno reso questo laboratorio interessante e formativo su quella che è la nostra bellissima professione!
Arianna Di Bonito
Consulente Familiare di Grosseto