LABORATORIO 1 DI SINIGAGLIA E SICCARDI

La coppia virtuale è reale? Come sboccia l'amore nel web?

C’era una volta il primo appuntamento, i fiori che il Lui regala alla Lei prima di andare a cena, le poche chiacchiere immerse spesso nell’imbarazzo  più totale di ritrovarsi a tu per tu con l’altro/a, per la prima volta. Nell’epoca digitale invece tutto è cambiato, purtroppo (o forse no?). Ci si presenta non più con “ciao piacere mi chiamo…” ma con la “foto del profilo”, che deve essere capace di comunicare chi siamo, cosa vogliamo raccontare di noi stessi ma che non possiamo esprimere perché siamo dietro un pc. Una foto, e ci si gioca tutto. Sempre più persone stanno sperimentando il computer come strumento di contatto relazionale, insomma una sorta di piazza virtuale, dove sedersi sì ma non davanti a un aperitivo per fare due chiacchiere ma davanti al proprio schermo per digitare due battute. Ed è fatto, è amore! Le coppie che nascono su internet sono sempre più numerose.
Fino a pochi anni fa c’era molto scetticismo al riguardo: poche chat, non molto conosciute e poco affidabili. Ma gli esperti dei media, ci avevano visto bene: perché non sfruttare la chat ed internet come strumento per aiutare magari i più impacciati ed insicuri a lasciarsi andare, senza più quell’inibizione che nasce occhi negli occhi davanti ad una persona e che spesso impedisce anche la salivazione, figurarsi costruire un dialogo di senso compiuto.
E così, sono iniziati a proliferare i siti di incontri. Vere e proprie piazze virtuali, su cui registrarsi con tanto di nome e cognome, nickname identificativo e tutta una serie di dati personali necessari a rendere i contatti affidabili, e che dietro quella foto così interessante non si nasconda un maniaco (non che oggi non possa comunque capitare, basta inventarsi un nome).
Allora ci siamo posti alcune domande:
 quanto durano le coppie nate online? Hanno un futuro più roseo di quelle che nascono alla vecchia maniera? E da cosa dipende la loro e longevità?

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Abbiamo preso in esame, anche per stimolare provocatoriamente una riflessione, uno studio dell’Università di Chicago condotto dal prof. John Cacioppo  da cui si evince che le coppie nate su Internet sono persino più solide e felici di quelle i cui partner si sono conosciuti offline. I ricercatori hanno esaminato i racconti di 19.000 persone sposate tra il 2005 e il 2012, cui è stato chiesto di parlare della propria esperienza di coppia e di esprimere un giudizio sulla qualità del rapporto. È emerso che chi ha incontrato la propria metà su Internet si sente più coinvolto nei suoi confronti, anche se sono passati ormai anni e soprattutto hanno dichiarato di aver costruito una complicità nel dialogo unica e solida.  Le statistiche americane forniscono qualche dato rilevante in merito: i matrimoni nati da contatti in Rete (che negli Usa rappresentano oltre un terzo delle unioni ufficiali) durano di più. Fallisce solo il 6% dei casi, contro il 7,6 dei fallimenti che si contano nelle relazioni tradizionali offline.
Ma perché questo successo dell’amore in internet?

I ricercatori lo giustificano perché in rete, dato che non c’è subito la possibilità di entrare in contatto fisico con la persona “prescelta”, per forza di cose si finisce nell’instaurare una buona qualità di dialogo sin dall’inizio. La Rete dà modo di conoscersi in maniera approfondita prima di incontrarsi di persona. Il fine della ricerca seppur nobile è però puramente indicativo e relativo; la costruzione di un buon dialogo di coppia e di un ottimo equilibrio più longevo dipende da una pluralità di fattori soggetti ed oggettivi che si sviluppano all’interno di una coppia. 

Sicuramente si deve ammettere che internet dà una sorta di mano iniziale a rompere quel muro di imbarazzo che c’è nell’intavolare un dialogo con una persona sconosciuta e per giunta che attrae fisicamente. Attraverso le chat, le persone perdendo in parte il senso dell’inibizione tendono ad essere più se stessi e dunque tranquilli di esprimersi in modo spontaneo e meno impacciato. Questo sicuramente è positivo per quanto riguarda la possibilità di essere più sicuro di ciò che scriviamo, ma non assicura di certo che si è di fronte all’amore della propria vita e che sarà la storia del secolo. Inoltre, bisogna sempre ricordare che la rete è piena di insidie. E’ anche utile per noi Consulenti Familiari , riconoscere alcuni preconcetti sugli amori nati in chat/rete: ancora oggi prevale il sottotesto:  “Non è riuscito/a a trovarsi uno/una in maniera tradizionale, quindi ha potuto rimediare qualcosa solo in rete”, perché c’è ancora l’idea di qualcuno/a che passa l’esistenza chiuso in cameretta al computer e non ha una vita reale. Ma è ancora così?


La verità è che oggi non c’è regola o metodo, e rimane la domanda: la rete favorisce incontri che magari in condizioni normali non sarebbero mai potuti accadere,  o alimenta le solitudini e le illusioni?   La ricerca citata, ci dice che le coppie “made online” sono più unite, non sarà perché quando conosciamo qualcuno nel contesto classico dell’immaginario collettivo (in un locale, a una festa etc.) scattano subito, anche inconsapevolmente, le meccaniche della seduzione, cioè si tende ad atteggiarsi e porsi in maniera artefatta rispetto a quello che siamo veramente, mentre online si instaurano dei rapporti aperti perché si è inizialmente incoraggiati dalla protezione che rappresenta lo schermo, quindi ci si conosce senza maschera, e al momento di incontrarsi di persona si ha già l’impressione di conoscersi da una vita.
Quindi lo schermo può essere protettivo, ma anche pericolosamente ingannatore.

ATTIVAZIONE:
Ø  Come noi consulenti viviamo questi cambiamenti ?
Ø  Come possiamo approcciare questa nuova realtà di relazioni?
Ø  In che modo possiamo aiutare le persone che si rivolgono a noi ad essere più consapevoli nel confrontarsi con i nuovi mezzi messi a disposizione dalla rete ?
Il  nostro gruppo ha provato ad interrogarsi sul  cosa sentiamo noi Consulenti di fronte a un fenomeno e ad un mezzo di comunicazione così nuovo che rischia talvolta di travolgerci.
 Come  risuona dentro di noi tutto ciò  e quanto ci “difendiamo” rifugiandoci nelle “Opinioni”? Dal confronto e dalla condivisione sono emerse le riflessioni di seguito riportate:
1)    Se giudichiamo il mezzo (social, siti di incontri ecc…) e il problema che il Cliente ci porta, non favoriamo l’instaurarsi del clima di fiducia e la costruzione della relazione, diventando di conseguenza poco efficaci nella Consulenza.
2)    Il nostro lavoro consiste nell’ accogliere la persona e il nuovo punto di vista che ci porta, con sospensione di giudizio per accompagnarla nella sua richiesta, senza ovviamente focalizzarsi sul problema.
3)    Possiamo così aiutare il Cliente ad aumentare la sua consapevolezza per stimolare l’Adulto e integrare i bisogni che emergono dai suoi comportamenti.
4)    Le emozioni che nascono in rete sono uguali a quelle offline e corrispondono a bisogni profondi. Possiamo aiutare il Cliente a mettere i giusti confini e a controllare l’”Adultescenza”.

In conclusione possiamo dire che sì, nell’amore al tempo dei social, la “coppia virtuale” è reale!